La pace by Jünger Ernst

La pace by Jünger Ernst

autore:Jünger Ernst
La lingua: ita
Format: mobi
pubblicato: 2013-08-13T22:00:00+00:00


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L’espiazione è tra i presupposti della nuova alleanza; la purificazione precede l’unificazione.

La pace però deve essere consacrata al futuro in tutto e per tutto. In essa bisogna cogliere i fini connaturati alla guerra nel suo complesso. Nella pace la terra spinge verso nuove forme da realizzare con il concorso di tutte le potenze. Per questa ragione in ciascuna delle parti, sia pure nascosta sotto le scorie della violenza, vive una pretesa legittima e fondata. Occorre portarla alla luce e attuarla nel suo senso superiore.

Se ora consideriamo in modo spassionato i fini per i quali si è combattuto, scopriamo che sono in gioco quasi tutti i problemi che muovono gli uomini. Si possono tuttavia individuare tre questioni cruciali, alle quali ci attendiamo che la pace offra soluzione.

La prima è la questione territoriale: ci sono infatti potenze che combattono per il territorio e sono le stesse che vengono anche definite stati aggressori o totalitari. La loro inquietudine è un segno che la divisione della Terra, così come si è andata evolvendo storicamente, richiede un mutamento. Una pace che non plachi con imparzialità questa irrequietezza non offre quindi garanzie di durata. Le pretese fondate su diritti naturali devono pur essere soddisfatte su un piano superiore - non tramite conquiste, ma mediante l’alleanza, l’accordo. La terra deve avere pane per tutti.

La seconda grande questione è quella del diritto - dal momento che altre potenze pretendono di combattere per il diritto. Senza dubbio la limitazione dei diritti, così come è stata imposta all’uomo dagli stati totalitari, non è solo una loro faccenda interna. Anzi, ogni restrizione di libertà si irradia all’esterno, dove si palesa come minaccia. Così come è fondata la pretesa di partecipare in misura equa dello spazio e dei beni della terra, allo stesso modo lo è anche la pretesa che i diritti, la libertà e la dignità dell’uomo vengano rispettati, in qualunque paese. Nessuna pace potrà essere duratura se non sarà conclusa tra popoli liberi.

La terza questione è infine quella relativa alla realizzazione del nuovo ordine, cioè delle forme di vita del lavoratore. Sotto questo profilo i popoli sono diventati molto simili e si somigliano ogni giorno di più, dal momento che la Mobilità Totale in cui hanno fatto ingresso soggiace a un unico grande ritmo. Non si tratta soltanto di questioni di armamento, ma di conversioni di profonda portata. L’esito di questo processo del lavoro sui fronti di guerra costituisce solo una delle sue componenti: l’altra, invisibile, ma di non minore effetto, si dispiega all’interno dei popoli stessi. In questo modo nessuna nazione prenderà congedo dalla guerra nelle stesse forme che aveva quando vi entrò. La guerra è la grande fucina dei popoli, così come lo è dei cuori.

Il senso della pace è quello di conciliare questi tre grandi obiettivi: essi rappresentano gli elementi della sua costruzione. Gli elementi devono sostenersi a vicenda; risulterà evidente così che l’assetto territoriale è strettamente connesso con l’ordine giuridico. La creazione dell’uno comporta il rafforzamento dell’altro. Sanare dal loro male i popoli privi di un



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